Chiuso l’appello per Assange. Reato o libera informazione? Intervista a Sara Chessa
Dopo che, a fine ottobre 2021, è stato chiuso il processo di appello per Assange, questi giorni che stiamo vivendo sono quelli della lunga attesa del verdetto.
Un’attesa che riguarda il mondo intero, riguarda tutti noi, riguarda i nostri diritti.
E non si parla solo di diritti di accesso all’informazione e alla conoscenza.
Si parla anche e soprattutto di diritti umani. Diritti umani violati ai danni del giornalista Assange.
Si parla di libertà di informazione che è connessa all’accesso all’informazione e alla conoscenza e anche, diciamolo pure, al fenomeno del whistleblowing.
Questo verdetto non deciderà solo di Assange, deciderà delle sorti del giornalismo, del suo scopo, della sua missione, della sua esistenza stessa.
Perché? A spiegarci questo punto di vista è Sara Chessa, giornalista per Independent Australia e ricercatrice per Bridges for Media Freedom, organizzazione impegnata nell’ambito dei diritti umani e della difesa della libertà di informazione e di pensiero.