“Con la crescita di Internet e la nascita dei servizi streaming legali e non, i negozi di videonoleggio sono morti. Il cinema rimaneva sempre lì, resiliente, con la sua aria condizionata, il forte impianto stereo e il profumo/puzza di pop-corn.
Qualcosa è cambiato.”
“[…] Così com’era successo con i social media, all’improvviso arrivò all’orecchio questo strano nome: Netflix. C’erano già servizi di streaming on-demand, abbonamenti a Sky, serie TV di produzioni importanti come la HBO. Dove la necessità di scaricarlo, comprare, dividere questo abbonamento?
C’era il cinema, c’era la tv, c’erano i film in streaming online legali e non, quelli delle pay-tv, perché anche Netflix? ”
Netflix ricerca la transnazionalità, e non è di certo il primo esperimento mediatico ad avere aspirazioni globali, si pensi a CNN, MTV.
Vuole creare cittadini del mondo. Così recita la pagina ufficiale dell’azienda di Hastings: “Netflix è la più grande rete di Internet TV del mondo, con oltre 70 milioni di abbonati in più di 190 paesi, che ogni giorno guardano più di 125 milioni di ore di programmi televisivi e film, tra cui serie originali, documentari e lungometraggi.”