In una lettera aperta indirizzata ai legislatori dell’Unione Europea, pubblicata il 27 giugno, sottoscritta da oltre 400 editori, giornali, riviste e associazioni provenienti da tutta Europa sono state esposte le innumerevoli preoccupazioni riguardo all’European Media Freedom Act (EMFA), la proposta di regolamentazione europea dei i media.
La lettera mette in luce l’importanza vitale che la libertà dei media e i valori europei rivestono per mantenere viva la democrazia.
Sebbene sia stato riconosciuto l’impegno dell’Unione Europea nel cercare un dialogo costruttivo con gli Stati membri, portando a proposte di modifica del regolamento, sorgono numerosi dubbi riguardo alle disposizioni contenute nell’EMFA.
Un primo punto evidenziato riguarda la possibile limitazione della libertà di espressione in riferimento ad alcune norme che potrebbero portare a un’omologazione delle opinioni e a una riduzione del pluralismo mediatico. I firmatari sono particolarmente preoccupati per le disposizioni che potrebbero aprire la strada a una possibile censura dei giornalisti, minando così il ruolo fondamentale che essi svolgono nel controllo del potere e nell’esercizio di un giornalismo critico e indipendente.
Nel secondo punto si denuncia che l’EMFA sembra ignorare i principi consolidati a livello nazionale riguardanti la libertà di stampa. Ogni Stato membro dell’Unione Europea ha sviluppato quadri giuridici e pratiche costituzionalmente protette per garantire la libertà dei media. Bisogna tener conto delle specificità culturali, storiche e politiche di ciascun Paese che un’armonizzazione forzata potrebbe minare.
Infine, i firmatari mettono in evidenza l’importanza del pluralismo dei media e sottolineano che quest’ultimo non potrà essere ottenuto attraverso un approccio unificato di regolamentazione dei media in tutta Europa.
L’appello degli editori europei rappresenta un monito ai legislatori affinché possano considerare attentamente le conseguenze delle decisioni che prenderanno in merito alla regolamentazione dei media.
Solo garantendo un ambiente in cui i giornalisti possano operare in modo indipendente, senza censure o interferenze indebite, si potrà assicurare una società informata e consapevole.
Tuttavia, mentre l’iniziativa ha ricevuto un forte impulso a livello europeo, hanno aderito, infatti, prestigiose organizzazioni come: l’Associazione Federale degli Editori Digitali e Giornalisti (BDZV), l’Associazione per la Stampa Libera (MVFP) tedeschi, l’Associazione belga degli editori e dei giornali, nonché l’Alliance de la Presse d’Information Generale francese, in Italia e in altri paesi come Ungheria e Grecia la questione sembra non aver avuto un grande impatto.
Nel nostro paese, solo la Federazione Italiana Editori di Giornali (FIEG), ha partecipato all’iniziativa, sollevando interrogativi sul grado di consapevolezza e impegno delle istituzioni nazionali.