AIVA scrive la Musica sinfonica…
Quello riprodotto nella colonna successiva è un brano di musica sinfonica scritto da AIVA per la Brussels Philarmonic Orchestra che, nel 2019, ha suonato in un suo tour di concerti.
AIVA (Artificial Intelligence Virtual Artist) è un artista virtuale, un’Intelligenza Artificiale.
…e MIDJOURNEY crea immagini
Quella che precede è un’immagine descritta come “ritratto di una bella donna di colore con un bel make-up naturale, che indossa un hijab bianco” come descritto dal suo “ideatore” Bart S.
L’immagine, creata secondo la descrizione sopraindicata, è stata realizza da Midjourney, un’altra Intelligenza Artificiale specializzata in elaborazione di immagini.
E sono decine le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale che in questo momento si stanno diffondendo anche a livello del pubblico, laddove gli esperti erano già al lavoro per testarne possibilità e sviluppi.
Nick Cave: “è una schifezza”
Il cantautore Nick Cave, dopo aver letto un testo scritto da ChatGpt (altro programma di intelligenza artificiale) che doveva emulare il suo stile, ha dichiarato che era “una schifezza” e che “…le canzoni nascono dalla sofferenza, cioè si basano sulla complessa lotta intima della creazione, che è tutta umana: per quanto ne so, gli algoritmi non hanno sentimenti…“
Secondo Cave quindi la inumanità della tecnologia non è neanche lontanamente paragonabile alla creatività umana, eppure, come ben sappiamo, il mondo del giornalismo, soprattutto in questi ultimi anni, si nutre di contenuti realizzati da autori umani, ma in modalità industriale, al costo di pochi euro ad articolol
Nel mondo del giornalismo le applicazioni automatizzate già in uso sono centinaia e consentono di produrre, pianificare ed organizzare un’ampia varietà di contenuti ed operazioni.
Dalla realizzazione dei prospetti economici e finanziari di borsa al resoconto di manifestazioni sportive, alle traduzioni, all’organizzazione del lavoro ed all’invio di contenuti.
Ma quali problematiche pone uno scenario di automazione avanzata nel quale una intelligenza artificiale a cui, attraverso il machine learning, si sono fatti leggere decine o centinaia di testi di un autore (giornalista) potrebbe emularne lo stile, riuscendo in qualche modo ad ingannare il lettore sulla origine del contenuto?
E quindi, perché la possibilità di automatizzare la produzione di questi contenuti prodotti secondo modalità fordiste non dovrebbe tentare gli industriali dell’informazione?
Con enormi problemi di tipo deontologico, sociale e cognitivo: che fine fa il concetto di autorialità, il legame indissolubile tra il prodotto dell’intelletto ed il suo autore?
Che problemi giuridici pone un simile scenario?
Per discutere di queste problematiche che non sono più da considerare appartenenti ad un futuro prossimo o remoto che sia, ma che costituiscono il presente, Media Studies e L’Istituto Francese di Napoli, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli, in collaborazione con l’Osservatorio Giovani della Regione Campania, hanno organizzato una conferenza con importanti ed autorevoli relatori, dal titolo “Digitale? Artificiale? Il giornalismo del futuro”.
Di seguito il programma dell’evento, per partecipare al quale è necessario registrarsi su Eventbrite a questo link.