Il 18 novembre 2021 si è celebrata la giornata mondiale della filosofia.
Questa giornata è istituita, annualmente, il terzo giovedì del mese di novembre.
Il tema del 2021 riguarda “Philosophy for Futures” /Filosofia per il futuro.
A tal riguardo, il 16 novembre, la trasmissione IntelliGO (mi scuso per l’eventuale conflitto di interesse; son tematiche in cui credo molto) di PuntoZip ha mandato in diretta un dibattito che metteva in dialogo la filosofia con vari interlocutori, tra cui filosofi pratici e persino avvocati e poeti, perché la filosofia riguarda tutti, è inclusiva.
E si è sempre occupata di accesso, accesso alle nostre risorse del pensiero.
Questo tipo di accesso è il più ampio possibile e nasce con le più filosofiche delle domande, “perché?” e “cosa?”, come è stato detto nel corso del dibattito.
Un accesso che parte dalle persone ed è vicino alle persone e, anche per questo, la locuzione “filosofia per il futuro”, è stata traslata, nel corso della trasmissione, in “filosofi per il futuro”.
La filosofia nasce inclusiva perché conteneva tutte le discipline e i campi che ora sono considerati separati.
L’eccessiva specializzazione e separazione dei campi ha inibito il dialogo che è, oggi, ovunque ricercato e auspicato anche per quanto concerne il nostro approccio alla pandemia in corso.
Non si può pensare di risolvere una situazione globale con una sola conoscenza strettamente settoriale e limitata a un solo campo considerato preponderante, come è stato fatto sino a ora.
Garantire un accesso globale alla ricerca delle soluzioni, facendo dialogare le varie discipline è un tema pressante e richiesto ed è anche l’atto costitutivo della filosofia che parte dalla meraviglia, da una caduta, da una conseguente risata e dal porsi, sin dagli albori, la questione dell’accesso in senso lato e dell’inclusività nell’unità del sapere.
Nel dibattito, Giovanni Magrì, oltre alle domande filosofiche, ha parlato dell’assunzione del rischio come costitutivo della filosofia.
Mario Guarna ha ricordato l’inclusività, l’unione dei saperi e il saperli utilizzare, come strumenti, a seconda delle varie circostanze che possono richiedere una predominanza di uno o di un altro.
Francesco Iannitti ha visto il futuro nelle pratiche filosofiche, nell’essere tra le persone, nel percepirle; senza, tuttavia, dimenticare, i saperi tramandati dai filosofi del passato.
Giuseppe Scarciglia ha ricordato l’importanza della responsabilità.
Federico Virgilio ha parlato anche di coraggio, e ha citato, tra le varie citazioni da lui presentate, anche il celebre passo tratto dal bellissimo testo “Risposta alla domanda cos’è l’illuminismo?” di Kant:
«L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo.»
Una chiosa finale con l’avvocato e poeta Sergio Daniele Donati che alla parola responsabilità replica con la responsabilità delle parole.
Un dibattito ad accesso aperto per celebrare la giornata mondiale della filosofia che, dalla meraviglia e dalla caduta, ha cercato, e cerca, di garantire l’accesso.
Stefania Lombardi è PhD in Filosofia Morale con una tesi che ha trattato temi che vertevano sull’apolidia e la filosofia di Arendt, in cui traspare la sua antica e rinnovata passione per Shakespeare. Fa parte, dal 2014, della Giuria del Premio Nazionale di Filosofia.
Il suo breve saggio, con supporto audiovisivo, “La società del surrogato” ha ricevuto una menzione speciale per l’edizione 2016 del premio internazionale “Catalunya Literaria”, classificandosi nella terna dei finalisti.